Decreto di vincolo
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DECRETO MINISTERIALE 31 luglio 1985. Dichiarazione di notevole interesse pubblico della zona di Piani di Colfiorito e Montelago, ricadente nei comuni di Fiuminata, Sefro, Camerino, Serravalle di Chienti, Muccia, Pievetorina, Montecavallo.
IL MINISTRO PER I BENI CULTURALI E AMBIENTALI
visti la legge 29 giugno 1939, n. 1497 ed il regolamento approvato con regio decreto 3 giugno 1940, numero 1357 ; visto il decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, art. 82 ; visto il decreto ministeriale 21 settembre 1984 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 265 del 26 settembre 1984); visto il decreto-legge 27 giugno 1985, n. 312 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 152 del 29 giugno 1985); considerato che la zona dei piani di Colfiorito e di Montelago, comprendente gran parte della catena montuosa appenninica della provincia di Macerata a confine con l'Umbria, ricadente nei comuni di Fiuminata, Sefro, Camerino, Serravalle di Chienti, Muccia, Pievetorina, Montecavallo, è di notevole interesse perchè la zona si presenta come un'unita' organica compatta, le cui caratteristiche ambientali sono costituite principalmente dallo stretto rapporto esistente tra l'assetto orografico, idrogeologico e vegetazionale e le forme prodotte dall'uomo che insieme conferiscono al territorio un carattere d'omogeneità costantemente rileggibile in ogni luogo. Sotto il profilo morfologico l'ambiente e' caratterizzato dai settori culminali della catena montuosa appenninica, al cui interno si contrappongono i piani lacustri di Colfiorito e le conche carsiche di Montelago, che con i loro sistemi di raccolta delle acque contribuiscono ad alimentare il fiume Chienti ed il fiume Potenza che qui ha origine. Il restante territorio presenta immense distese boschive che caratterizzano l'ambiente insieme ai molteplici e complessi sistemi di fossi e sorgenti le cui acque si raccolgono all'interno delle strette valli per alimentare il Chienti ed il Potenza. In generale, nell'ambiente naturale sono riconoscibili le scelte obbligate che l'uomo ha dovuto operare nella ubicazione dei propri centri urbani, e nel tipo di trasformazione del territorio agricolo. Infatti sia le trasformazioni operate dall'uomo sulle caratteristiche naturali e morfologiche del territorio agricolo (bonifica dei piani lacustri di Colfiorito, sistemazioni dei piani di Montelago), sia la esistenza di forme prodotte con la costruzione dei centri urbani e dei tracciati stradali compongono un ambiente nel quale vengono esaltate le componenti fisiche e naturali del territorio. L'ambiente è quindi costituito da un ecosistema naturale caratterizzato dalle modifiche prodotte dalle opere di bonifica del territorio agricolo e dalla formazione dei principali centri urbani ubicati lungo il solco scavato dal fiume Chienti (Serravalle del Chienti, tracciato stradale strada statale n. 77) o all'interno delle strette valli (Sefro). Oltre i sistemi di pianori e monti, l'ambiente assume un particolare carattere di singolarità nelle strette valli (tra cui valle della Scurosa, valle dell'Eremita, valle di Laverinello) che includono al loro interno numerosi fossi e sorgenti che alimentano i principali affluenti del Chienti e del Potenza. Particolarmente significativo è l'ambiente urbano di Serravalle del Chienti, condizionato dalla conformazione geomorfologica del territorio. Il centro urbano è situato infatti lungo la gola scavata dal fiume Chienti, tra i settori culminali del monte Perivecchio e monte Barbonite, monte Igno e monte Capogna. Il paese appare contratto nella gola come se la conformazione del terreno gli avesse impedito di risalire i rinfianchi delle montagne. Sotto il profilo floristico l'ambiente e' fortemente condizionato dalle vaste praterie palustri dei piani di Colfiorito, che rappresentano un raro residuo di palude, nella quale possono distinguersi associazioni di specie rare a seconda del grado di umidità. Sul fondo dei piani di Montelago l'ambiente è costituito da una vegetazione erbacea organizzata in associazioni disposte in fasce concentriche, dove hanno trovato origine molte specie legate all'ambiente torboso-palustre. I versanti dei principali settori culminali sono interamente coperti da una densa foresta di faggio. Tale zona, godibile da numerosi tratti di strade pubbliche, e' così delimitata: Partendo dal Km 495 all’incrocio tra la strada comunale a Spindoli ed il confine regionale prosegue fino al Km 487; segue tagliando il fiume Potenza e il ponte delle Pecore fino alla C. Cantoniera; prosegue sulla carreggiabile che costeggia il fosso Fiumetto fino ad incontrarsi con la strada carrareccia che congiunge le fonti Ceporalle, Lavacelli e delle Cocce delimitando i piani di Sasso e di Montelago verso il fiume Potenza; segue il sentiero da fonte delle Cocce per le pendici di Monterotondo (metri 1192) (I.G.M.123 II NE) e monte Vermenone (metri 1142) tagliando il confine comunale tra Fiuminata e Sefro in località C. Montefronti; limitando la valle delle spianate; prosegue lungo il confine comunale tra Sefro e Fiuminata fino alle pendici del monte Cimaiolo (metri 1025) (I.G.M. 124 III NO comune di Sefro) per poi congiungersi attraverso il sentiero tra i Piani di Fiurli e Vigari al Km 482 della strada comunale Pioraco-Sefro (124 III NO comune di Sefro) tagliando il fiume Scarsito; risale verso nord lungo la suddetta strada per Pioraco sino al Km 476 per congiungersi tramite il fosso Grande e le pendici e monte Primo (metri 1299) con la fonte dell’Isola ed il centro urbano di valle S. Martino (I.G.M. 124 III NO comune di Camerino); prosegue fino a S. Erasmo passando per Mistrano e Selvazzano tramite la strada carreggiabile che delimita ad est la piana di Camerino; segue con la carreggiabile per la località Calcina e Arnano fino al Km 747 della strada comunale che collega Camerino e Morro con la strada statale della Val di Chienti; segue dal Km 37 (tav. I.G.M. 124 III SO) della strada statale n. 77 al Km 39 attraversando Gelagna Bassa (tagliando il fiume Chienti di Gelagna) per congiungersi, tramite un tratto di confine comunale(di Serravalle), con la strada comunale proveniente da Muccia, con il centro di Massaprefoglio; prosegue fino alla carreggiabile da Pievetorina seguendo detta strada fino alla località Fiume tagliando il confine comunale di Pievetorina; segue fino T. Vasaino con la carreggiabile che attraversa la località Giulo; segue il T. Vasaino fino al Km 515 della strada comunale proveniente da Pievetorina per congiungersi a San Benedetto Valle seguendo detta strada; segue a sud il T. Valicello (tav. I.G.M. 132 IV NO) fino a Piedelsasso congiungendosi con il confine comunale tra Visso, Montecavallo e Serravalle del Chienti; prosegue per M. S. Angelo (tav. I.G.M.131 I NE) per arrivare a monte Trella (tav. I.G.M. 123 II SE) seguendo i confini di regione; prosegue (seguendo sempre i confini di regione) verso nord con la località Pistia (metri 760), monte Acuto (metri 1300) (tav. I.G.M. 123 II NE), monte Pennino (metri 1571) presso Cornello, monte Verguaglio (metri 1016) per richiudersi con il monte Burella al Km 495 della strada comunale per Spindoli seguendo sempre il confine di regione. Da tale perimetrazione sono esclusi i centri abitati delimitati dagli strumenti urbanistici vigenti oppure ai sensi dell'art. 41-quinquies, lettera a), della legge 17 agosto 1942, n. 1150, nel testo modificato dell'art. 17 della legge 6 agosto 1967, n. 765, salvo i seguenti insediamenti, per le particolari caratteristiche e collocazioni, all'interno di sistemi unitari sotto il profilo paesistico e ambientale: centro abitato di Sefro e localita' Agalla; localita' Gelagna Alta, Gelagna Bassa, Castello di Serravalle e localita' La Villa, Taverne, Dignano, Cesi, Corgneto, Costa, S. Martino, Forcelle in comune di Serravalle del Chienti. E', altresì, esclusa la zona per la quale e' in fase attuativa il seguente progetto di particolare interesse pubblico con finanziamento: regione Marche "Progetto per la sistemazione idraulica, produzione di energia e risanamento ambientale del bacino del fiume Potenza" art. 21 della legge 26 aprile 1983, n. 130 - deliberazione C.I.P.E. del 22 dicembre 1983). Considerato che la zona sopra descritta non e' sottoposta, nel suo complesso, a tutela ai sensi della legge 29 giugno 1939, n. 1497, e che e' pertanto necessario ed urgente l'assoggettamento al vincolo della legge 29 giugno 1939, n. 1497 art. 1 (numeri 3 e 4) del territorio sopraindicato non essendosi finora provveduto; considerato che la soprintendenza per i beni ambientali e architettonici delle Marche con nota n. 2384 del 19 marzo 1985 ha riferito che: la zona in esame include al suo interno il Castel d'Elce, la rocca di Laverino e la torre di Percanestro, appartenenti al sistema difensivo del territorio camerte del Ducato dei Varano e testimoniano gli eventi storici legati alla vita stessa del Ducato; che la zona in esame comprende i centri urbani di Sefro, Dignano, Corgneto, Forcella, Gelagna alta, Gelagna bassa, Costa, S. Martino, Taverne, Agalla, Castello di Serravalle, La Villa e Cesi che presentano caratteristiche di particolare interesse ambientale e paesistico strettamente legate all'omogeneità ed unitarietà dell'intera zona. Che per tali caratteristiche è opportuno che essi vengano inseriti allo interno del piano paesistico che prevede la tutela della zona in esame. Inoltre, il particolare assetto orografico ed idrogeologico del territorio costituisce un'entità ambientale caratterizzata al suo interno da immense distese boschive e dai molteplici e complessi sistemi di fossi, sorgenti e canali (naturali e artificiali) che alimentano il fiume Potenza ed il fiume Chienti che qui hanno origine. L'insieme di questi elementi fa parte di una unità organica-ambientale inscindibile, allo interno della quale le associazioni di forme sia fisiche che prodotte dall'uomo (nella formazione dei centri urbani e nelle trasformazioni del territorio agricolo) sono strettamente correlati ed arricchiscono vicendevolmente l'ambiente in rapporto di una stretta dipendenza, offrendo un paesaggio particolarmente suggestivo e di rara bellezza. Ritenuta l'opportunità di garantire migliori condizioni di tutela che valgano ad impedire modificazione dell'aspetto esteriore del territorio della zona dei Piani di Colfiorito e Montelago, ricadente nei comuni di Fiuminata, Sefro, Camerino, Serravalle di Chienti, Muccia, Pievetorina, Montecavallo che comporterebbero, nella attuale situazione descritta dal precedente "considerato", la irreparabile compromissione delle caratteristiche di pregio paesistico individuate; ritenuta l'opportunità che alla dichiarazione di bellezza naturale interessante il territorio suddetto possa più appropriatamente far seguito, a causa delle sue vaste dimensioni, l'emanazione di una adeguata e definitiva disciplina di uso del territorio da dettarsi ai sensi dell'art. 5 della legge n. 1497/1939, mediante piano territoriale paesistico a cura della regione competente; ritenuta la necessità che le misure da adottare temporaneamente siano idonee a garantire in via cautelare la conservazione dello stato dei luoghi onde evitare la vanificazione delle finalità e degli effetti dell'adottando piano territoriale paesistico; sentito il comitato di settore per i beni ambientali e architettonici e conformemente al parere dal medesimo espresso; considerate singolarmente e nel loro insieme le sopraesposte ragioni ed anche in base al disposto del punto 2) del proprio decreto ministeriale 21 settembre 1984; decreta: 1) la zona dei Piani di Colfiorito e Montelago, ricadente nei comuni di Fiuminata, Sefro, Camerino, Serravalle di Chienti, Muccia, Pievetorina, Montecavallo, ha notevole interesse pubblico ai sensi della legge 29 giugno 1939, n. 1497 art. 1 (numeri 3 e 4), ed è, quindi, sottoposta a tutte le disposizioni contenute nella legge stessa. Tale zona e' così delimitata: Partendo dal Km 495 all’incrocio tra la strada comunale a Spindoli ed il confine regionale prosegue fino al Km 487; segue tagliando il fiume Potenza e il ponte delle Pecore fino alla C. Cantoniera; prosegue sulla carreggiabile che costeggia il fosso Fiumetto fino ad incontrarsi con la strada carrareccia che congiunge le fonti Ceporalle, Lavacelli e delle Cocce delimitando i piani di Sasso e di Montelago verso il fiume Potenza; segue il sentiero da fonte delle Cocce per le pendici di Monterotondo (metri 1192) (I.G.M.123 II NE) e monte Vermenone (metri 1142) tagliando il confine comunale tra Fiuminata e Sefro in località C. Montefronti; limitando la valle delle spianate; prosegue lungo il confine comunale tra Sefro e Fiuminata fino alle pendici del monte Cimaiolo (metri 1025) (I.G.M. 124 III NO comune di Sefro) per poi congiungersi attraverso il sentiero tra i Piani di Fiurli e Vigari al Km 482 della strada comunale Pioraco-Sefro (124 III NO comune di Sefro) tagliando il fiume Scarsito; risale verso nord lungo la suddetta strada per Pioraco sino al Km 476 per congiungersi tramite il fosso Grande e le pendici e monte Primo (metri 1299) con la fonte dell’Isola ed il centro urbano di valle S. Martino (I.G.M. 124 III NO comune di Camerino); prosegue fino a S. Erasmo passando per Mistrano e Selvazzano tramite la strada carreggiabile che delimita ad est la piana di Camerino; segue con la carreggiabile per la località Calcina e Arnano fino al Km 747 della strada comunale che collega Camerino e Morro con la strada statale della Val di Chienti; segue dal Km 37 (tav. I.G.M. 124 III SO) della strada statale n. 77 al Km 39 attraversando Gelagna Bassa (tagliando il fiume Chienti di Gelagna) per congiungersi, tramite un tratto di confine comunale(di Serravalle), con la strada comunale proveniente da Muccia, con il centro di Massaprefoglio; prosegue fino alla carreggiabile da Pievetorina seguendo detta strada fino alla località Fiume tagliando il confine comunale di Pievetorina; segue fino T. Vasaino con la carreggiabile che attraversa la località Giulo; segue il T. Vasaino fino al Km 515 della strada comunale proveniente da Pievetorina per congiungersi a San Benedetto Valle seguendo detta strada; segue a sud il T. Valicello (tav. I.G.M. 132 IV NO) fino a Piedelsasso congiungendosi con il confine comunale tra Visso, Montecavallo e Serravalle del Chienti; prosegue per M. S. Angelo (tav. I.G.M.131 I NE) per arrivare a monte Trella (tav. I.G.M. 123 II SE) seguendo i confini di regione; prosegue (seguendo sempre i confini di regione) verso nord con la località Pistia (metri 760), monte Acuto (metri 1300) (tav. I.G.M. 123 II NE), monte Pennino (metri 1571) presso Cornello, monte Verguaglio (metri 1016) per richiudersi con il monte Burella al Km 495 della strada comunale per Spindoli seguendo sempre il confine di regione. Da tale perimetrazione sono esclusi i centri abitati delimitati dagli strumenti urbanistici vigenti oppure ai sensi dell'art. 41-quinquies, lettera a), della legge 17 agosto 1942, n. 1150, nel testo modificato dell'art. 17 della legge 6 agosto 1967, n. 765, salvo i seguenti insediamenti: centro abitato di Sefro e localita' Agalla; localita' Gelagna Alta, Gelagna Bassa, Castello di Serravalle e localita' La Villa, Taverne, Dignano, Cesi, Corgneto, Costa, S. Martino, Forcelle in comune di Serravalle del Chienti. E', altresi', esclusa la zona per la quale e' in fase attuativa il seguente progetto di particolare interesse pubblico con finanziamento: regione Marche "Progetto per la sistemazione idraulica, produzione di energia e risanamento ambientale del bacino del fiume Potenza" art. 21 della legge 26 aprile 1983, n. 130 . Deliberazione C.I.P.E. del 22 dicembre 1983). In tale territorio sono vietate, fino al 31 dicembre 1985, modificazioni dell'assetto del territorio, nonché opere edilizie e lavori, fatta eccezione per i lavori di restauro, risanamento conservativo nonché per quelli che non modificano l'aspetto esteriore dei luoghi. Per le opere pubbliche restano ferme le disposizioni di cui alle circolari della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 1.1.2/3763/6 del 20 aprile 1982 e n. 3763/6 del 24 giugno 1982. 2) La soprintendenza per i beni ambientali e architettonici delle Marche provvederà a che copia della Gazzetta Ufficiale contenente il presente decreto venga affissa, ai sensi e per gli effetti dell' art. 4 della legge 29 giugno 1939, n. 1497 e dell'art. 12 del regolamento 3 giugno 1940, n. 1357 all'albo dei comuni interessati e che altra copia della Gazzetta Ufficiale stessa, con relativa planimetria da allegare, venga depositata presso i competenti uffici dei comuni suddetti. Roma, addì 31 luglio 1985 p. Il Ministro: GALASSO
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